Eni:13 miliardi dal taglio dei costi e dalla vendita di asset
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Nonostante un recente rimbalzo, il prezzo del petrolio rimane sotto del 75% rispetto al picco raggiunto due anni fa. Il settore petrolifero nel suo complesso sta attraversando una grave crisi.
All'inizio di questo mese Royal Dutch Shell ha chiuso un importante progetto per l'estrazione di gas negli Emirati Arabi Uniti (definito troppo costoso), mentre Exxon Mobil Corp. ha un piano per tagliare gli investimenti del 25%.
Pur considerando una perdita record di € 8,8 miliardi nel 2015, Eni pagherà, nel 2016, lo stesso dividendo dell'anno scorso. Non sarebbe meglio accantonare riserve in previsione di acquistare nuovi asset in futuro o orientare la produzione verso una maggiore sostenibilità, invece che soddisfare gli azionisti nel breve termine?
Questa è una delle domande che la FCRE presenterà alla prossima assemblea di Eni il 12 maggio 2016. Ma non è tutto.
Un'altra questione all'attenzione della FCRE riguarda il ruolo di Eni nel caso di presunta corruzione per l’aggiudicazione del giacimento offshore nigeriano OPL245, di cui si occupa la Procura di Milano. Emerge in questi giorni, dalle carte messe a disposizione dagli inquirenti, la suddivisione precisa tra vari politici e uomini d'affari nigeriani della presunta "maxitangente" da 1,92 miliardi di dollari e la possibile retrocessione di una parte della stessa tangente (circa 200 milioni di dollari) al fine di «remunerare amministratori e dirigenti di Eni» (fonte La Repubblica). La FCRE seguirà gli sviluppi della vicenda in attesa della prossima assemblea.